Lessico
Filippo II di Macedonia
Re di Macedonia (? 382 aC - Ege 336 aC), della dinastia degli Argeadi, figlio di Aminta III e padre di Alessandro Magno. Regnò dapprima come reggente del nipote Aminta IV. Assicuratosi con una rapida campagna contro gli Illiri la tranquillità delle frontiere settentrionali, iniziò già dal 357 aC una politica di espansione in Tracia ai danni dei possedimenti ateniesi in quella regione. Conquistò Anfipoli, prevenendo gli Ateniesi, si garantì la benevolenza della confederazione di Olinto e – sempre ai danni di Atene – si assicurò il possesso dei giacimenti auriferi del Pangeo e avanzò minaccioso verso l'Ellesponto.
Nel 353 aC intervenne nella guerra sacra come alleato dei Tessali; nel 352 aC, dopo un primo insuccesso, riportò sui Focesi di Onomarco una schiacciante vittoria e scese in armi fino alle Termopili. Qui, a sbarrargli il passo, lo attendevano in armi Ateniesi e Spartani, ma egli, non ritenendo esser ancora maturo il tempo di un urto frontale, ritornò in Tracia, appagato della sola dimostrazione di forza.
Qui conquistò nel 348 aC Olinto, che invano sperò in un più sollecito intervento di Atene, ampiamente caldeggiato da Demostene; la pace di Filocrate, nel 346 aC, segnò sul piano diplomatico il riconoscimento delle sue conquiste trace. Nel frattempo, debellata in Grecia l'ultima resistenza focese, si assicurò i due voti del Consiglio Anfizionico spettanti alla Focide. La vittoria diplomatica precedette così quella militare e la giustificò dal punto di vista propagandistico: Filippo non era più un semplice alleato dei Tessali (del cui esercito conservò sempre il comando) ma un membro effettivo del principale consesso panellenico.
Matrimonio
di Filippo II
miniatura francese del XV secolo
La miniatura francese del XV secolo raffigura Filippo II di Macedonia durante la cerimonia nuziale con Olimpiade, principessa d'Epiro.
Negli anni successivi Filippo, occupato con gli Illiri, non dimenticò la Grecia alimentando le forze avverse ad Atene e Sparta in Eubea e nel Peloponneso. La ripresa dell'avanzata macedone nel Chersoneso e la minaccia diretta posta contro Bisanzio, importante centro di rifornimento per i granai ateniesi, indussero gli Ateniesi a un nuovo intervento.
Demostene concepì e attuò nel 340-339 aC la cosiddetta “lega delle leghe” che riuniva contro Filippo leghe di poleis (la lega navale ateniese, la lega euboica e più tardi la lega beotica) in un tentativo di superamento del particolarismo greco. Nel 339 aC, trovato nella cosiddetta IV guerra sacra un pretesto per intervenire, Filippo si presentò in armi alle Termopili e l'anno successivo vinse, in una grande battaglia campale nella piana di Cheronea, l'esercito confederato attorno ad Atene.
La vittoria lo rese arbitro della Grecia, i cui principali Stati, nel 337 aC, riunì nella Lega di Corinto da lui presieduta. Ma il grande disegno di conquista non era ancora compiuto; mirava concretamente alla guerra contro la Persia, quando una congiura di palazzo pose fine alla sua intensa esistenza.